Tutelare il patrimonio digitaledopo la morte
Identità ed eredità digitale sono un patrimonio digitale della vita online.
Proteggi i tuoi dati e organizzati anche perché non sarai più online per sempre.
L’adeguamento 2018 al GDPR dovrebbe offrire maggiore tutela dell’identità digitale durante la vita dei soggetti titolari.
Poi ho pensato…ma quando i soggetti titolari passano a miglior vita, che ne è dei loro dati?
Immagino che ti sarai alzato a cercare il tuo amuleto antisfortuna per fare gli scongiuri. Capisco…
Però è più che mai opportuno che ti interroghi anche sulla sorte dei tuoi dati digitali, dopo la tua morte.
Altro scongiuro! Dai, ci sta.
Mi rendo conto che il tema ti arrechi fastidio, ma sono precauzioni che devi necessariamente prendere da vivo.
È anche un modo per evitare un iter spiacevole, costoso e stressante ai tuoi familiari.
Perciò è il caso che tu legga quanto ho scritto. Sempre con l’amuleto alla mano, eh?
Prima dell’era digitale, morire era un fatto privato.
Sopravviveva la foto sulla lapide e casomai qualche lettera indirizzata a qualche persona cara.
Ma adesso? Alla morte biologica non sempre segue la morte digitale.
Quante tracce e di che tipo restano in Internet dal giorno in cui non non ci sei più?
Una parte di te, lì continua a vivere.
Allora cosa diventa la morte ai tempi dei Social Network?
Secondo alcune stime, tra qualche decina di anni gli account dei defunti supereranno quelli dei vivi.
Facebook è destinato a diventare il più grande cimitero virtuale mai esistito prima.
Perché ho voluto scrivere questo articolo?
Era da un paio di anni che avevo in mente questo tema. Ma i tempi non mi sembravano maturi.
L’argomento non è proprio di quelli che uno brama di trovare nel feed LinkedIn o in una newsletter!
Poi di recente, una catena di disgrazie accadute a conoscenti e amici, mi hanno messa di fronte ad una grande riflessione, in quanto da morti, continuano a presentarsi tra i miei contatti sui Social con tanto di notifica del compleanno e purtroppo vedo che sui loro profili vengono pubblicati post a volte davvero inopportuni. E restano lì, senza che nessuno possa intervenire.
Mi metto nei panni dei genitori e familiari che sono impotenti davanti a tutto ciò e devono gestire oltre all’immane montagna di dolore, anche il dover mettere mano alla complicata gestione dell’eredità digitale.
Cosa vuoi che rimanga online dopo di te?
Lasci migliaia di tracce come iscrizioni a decine di account, commenti sui Social, monete virtuali, conti correnti online, immagini più o meno sensibili, magari hai un blog, un canale YouTube.
Cosa ne è di tutte queste informazioni personali dopo la tua morte?
Fortunatamente, Facebook, Twitter e Google sopperiscono con delle funzioni specifiche, per gestire tutto ciò. Così mettono a tua disposizione tutto il necessario, affinché tu oggi in modo volontario e nel pieno delle tue facoltà mentali, possa decidere cosa lasciare nel limbo dell’eternità virtuale e cosa cancellare per sempre.
Anche avere un Password manager è una buona idea. Per chi volesse fare testamento, è meglio creare un documetno a parte con gli account, per non farli diventare di pubblico dominio dopo l’apertura dello stesso.
Inizio da FACEBOOK, il più famoso Social Network.
Grazie ai dati sensibili e foto che gli iscritti continuano ad alimentare senza sosta, è una vera miniera d’oro in fatto di dati personali, spesso estremamente personali.
Facebook – procedura per la scelta dell’erede digitale.
Quando ti iscrivi hai la possibilità di scegliere un “erede” che in caso del tuo decesso lo comunicherà a Fb.
Di fatto questa piattaforma ti fornisce la scelta per il tuo testamento digitale.
Per prima cosa, scegli tra i tuoi contatti una persona che dovrà farsi carico di gestire il tuo profilo.
Ti consiglio vivamente di parlargliene di persona prima di fare la scelta, perché se non lo avvisi e lo scegli a sua insaputa, a lui/lei, arriva un messaggio che attesta che tu lo hai scelto come contatto erede.
Ma se non vuole esserlo?
Meglio ottenere il consenso a quattrocchi.
E’ possibile, quando ancora sei ancora in vita, scegliere il ‘contatto erede’: cioé colui che sarà in grado di fissare un post in alto nel tuo diario, rispondere a nuove richieste di amicizia e aggiornare la tua immagine del profilo. Non gli sarà possibile creare nuovi post a nome tuo o vedere tuoi messaggi privati.
Puoi scegliere di nominare un contatto erede che gestisca il tuo account commemorativo oppure di far eliminare il tuo account in modo permanente.
Un account commemorativo permette ad amici e famigliari di raccogliere e condividere ricordi che ti riguardano e presenta funzioni principali:
- Sopra al tuo nome viene visualizzata la dicitura “In ricordo”.
- A seconda delle impostazioni sulla privacy della bacheca che hai definito, gli amici possono condividere ricordi sul tuo diario commemorativo.
- I contenuti che hai condiviso in vita, come post e foto, continuano ad essere presenti su Facebook e sono visibili al pubblico con cui sono stati condivisi in quel momento.
- Il profilo commemorativo non viene visualizzato in spazi pubblici come i suggerimenti delle persone che potresti conoscere, le inserzioni o i promemoria dei compleanni.
- Nessuno può accedere a un account commemorativo.
- Se non hai designato un contatto erede quando eri in vita, non è possibile modificarlo, quindi rischi che sulla tua bacheca le persone continuino a pubblicare senza controllo.
- Se collegata al tuo profilo c’è una pagina o più pagine, una volta che il profilo è reso commemorativo, le pagine vengono rimosse, ovviamente su richiesta esplicita, e a discrezione di Facebook.
Come scegliere il CONTATTO EREDE dalla Homepage di Facebook:
clicca sulla freccina blu in alto a destra – impostazioni – generali – gestisci account.
Così nell’epoca del tutto online, puoi rimanere “presente” anche dopo la morte.
E se invece scegli l’eliminazione dell’account?
Procedura per ELIMINARE L’ACCOUNT dopo il decesso:
clicca sulla freccina blu in alto a destra – impostazioni – generali – gestisci account
richiedi l’eliminazione dell’account.
GOOGLE – il testamento DIGITALE
Il web è una faccenda globale, invece le norme e leggi che che gestiscono la successione, sono nazionali.
Per tutti i big di Silicon Valley e per la maggior parte delle società a cui hai affidato i tuoi dati, valgono le leggi dello stato della California.
Metti il caso che una azienda sita nella meravigliosa Baia di San Francisco si rifiuti di collaborare, alla richiesta dei tuoi dati. Va da sé che i tuoi parenti devono nominare un avvocato e pagarlo affinché vada negli Stati Uniti e chieda di accedere ai dati a un tribunale di Santa Clara.
Ti rendi conto che i costi diventano proibitivi e il successo di ottenere ragione non è garantito?
Pensaci prima a come gestire i tuoi dati quando non vi potrai più mettere mano.
Per un account Gmail, puoi utilizzare la formidabile funzione “Gestione account inattivo“, uno strumento che ti consente di impostare in anticipo una preferenza per il destino dei tuoi dati.
Con questa funzione attiva scatta un conto alla rovescia che inizia dall’ultimo accesso. Mi pare che sia di un anno di inattività della casella.
TWITTER attualmente elimina qualsiasi account che rimane inattivo per sei mesi.
Ricordo che è possibile fare il Testamento Digitale: crei un grande archivio di tutti gli account e le credenziali di accesso, poi nomini una persona di fiducia che ne diventa il beneficiario online.
Questo va formalizzato con un documento legale per legge, affinché i tuoi voleri vengano applicati, come da tue indicazioni.
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App per la gestione dell’eredità digitale
BOX TOMORROW:
La tua “scatola virtuale” dove mettere tutte le password, la miriade di pin, domande segrete, codice per accendere allo smartphone, del computer fino agli estremi dell’account di posta da lasciare in eredità a chi decidi tu. Dentro puoi memorizzarci di tutto: dagli accessi a Facebook e in generale ai social network, alle cartelle con le foto, dai codici bancari fino a quelli per aprire il cancello elettrico del condominio.
Nata dalle menti di un gruppo di programmatori che lavorano ad Ostia, Box Tomorrow permette di predisporre un testamento digitale. Nel senso che si occupa solo delle eredità digitali e immateriali che ti ruotano intorno.
Crei la scatola o le scatole, poi devi decidere chi sono i beneficiari del tuo patrimonio.
Puoi lasciare le foto a qualcuno, l’accesso ad a Facebook a un altro amico, mentre alla famiglia i documenti del lavoro.
In pochi clic la scatola si chiude e diventa così la tua capsula del tempo.Concluso il confezionamento parte una mail di avviso ai beneficiari che contiene i codici di accesso e le istruzioni su come dovranno fare, un giorno più lontano possibile, per riaprirla. Sperando tra le altre cose che non debbano lasciarci prima loro. La vita è imprevedibile.
Box Tomorrow ha anche un certo spessore in termini di riservatezza: consentirà ai beneficiari di ripulire i tuoi account digitali e sottrarre le informazioni sensibili e mantenere così il tuo ricordo immacolato e cristallino.
BOXEGO :
uno spazio virtuale in cui possiamo caricare tutto ciò che volgiamo che sia ricordato di noi in un futuro.
DONTSHARE.IT:
un sito attraverso il quale è permesso creare una scatola digitale, crittografata, in cui custodire ricordi, volontà, raccomandazioni, video messaggi, contenuti multimediali da tramandare. Pronta per essere consegnata ad una persona, al momento della propria morte. Serve a dar vita al proprio congedo.
La scatola digitale viene poi affidata ad una persona di nostra fiducia che sarà il nostro esecutore emotivo.
Passo alle App per chi rimane:
LASTHELLO.IT:
è un portale che permette di confrontare le agenzie funebri della propria zona. In meno di cinque click è possibile personalizzare il tipo di funerale. Si parte con la cassa funebre, fino al modello dell’auto con cui si desidera fare l’ultimo viaggio.
Sul portale si possono valutare i prezzi, i servizi e la qualità delle onoranze funebri della zona e paragonarli fuori da Last Hello, con i sevizi messi a disposizione dal proprio comune. Stanno implementando anche una parte del sito dove sono elencati i posti più belli dove spargere le ceneri .
VITESPECIALI.IT:
luogo virtuale dove parlare della morte, nei suoi aspetti pratici, psicologici. Un luogo in cui ognuno di noi può creare una pagina ricordo per chi non c’è più attraverso testi, foto, musica, video. Anche gli amici del defunto a loro volta possono accedere alla pagina e aggiungere qualcosa. Ovviamente previa autorizzazione da parte di chi ha creato la pagina.
ILRUMOREDELLUTTO.COM:
uno spazio di riflessione sulla vita e sulla morte.
L’iniziativa è condivisa dalla comune esigenza di trovare, nella città dei vivi, una modo per ricordare i defunti.
La necessità di educare alla morte per la vita, è l’obiettivo principale del progetto.
ETER9.COM:
argomento noir a parte, questa è quella che davvero trovo inquietante. Eter9.com é un social basato su una intelligenza artificiale che analizza ciò che condividi, come interagisci con gli altri, cosa posti online e nel tempo crea un alter-ego virtuale tagliato in modo sartoriale su di te, in grado di imitare a seconda delle impostazioni dategli, il tuo comportamento sia quando sei offline, che quando sei trapassato.
Il suo slogan è “Quando il tuo cuore smette di battere, tu continui a twittare”.
A tal proposito vi racconto in breve, una intervista rilasciata da Roberto Manzocco, autore di Esseri umani 2.0,in cui parla degli esperimenti di Google sul Mind Uploading, ossia sulla possibilità di scaricare la nostra mente su un computer e renderla in qualche modo eterna. Parla dei TRANSUMANISTI. Un popolo molto variegato di studiosi, pensatori, persone che vorrebbero superare i limiti umani tramite la tecnologia, le biotecnologie, la manipolazione genetica, le nanotecnologie e l’intelligenza artificiale.
A loro sta a cuore il MIND UPLOADING un’ipotesi altamente speculativa sulla possibilità di copiare il contenuto della nostra mente, e di caricarlo su un supporto digitale. La ricerca dei transumanisti si spinge oltre: produrre computer così potenti da riprodurre l’intelligenza umana o addirittura superiore e capaci di far girare la nostra stessa mente e farla vivere indefinitamente.
Secondo loro la mente non è altro che una sorta di programma che può essere copiato e fatto girare da un’altra parte. Ipotizzano anche che la resurrezione dei morti di cui parla Cristo, avvenga attraverso questi speciali computer.
La cosa potrebbe anche fare sorridere, ma se pensiamo che dietro a questi esperimenti ci sono le aziende più ricche, la cosa è abbastanza inquietante.
Tanto per citarne uno Ray Kurzweil “director of engineering” di Google, quello che ha inventato lo scanner, quindi un inventore di chiara fama e stando a quello che ho trovato in rete, le sue 147 previsioni dal 1990 al 2016 si sono rivelate esatte nell’86% dei casi.
Kurzweil nel 2005 teorizzava la “singolarità tecnologica”, ovvero quel punto in cui i passi in avanti in ambito tecnologico dell’intelligenza artificiale, porteranno le macchine ad essere più intelligenti degli esseri umani.
Quindi ad un certo punto gli avanzamenti tecnologici cominceranno ad avvenire con tale rapidità, che i normali esseri umani non riusciranno a tenerne il passo, e saranno “tagliati fuori dal ciclo.
Al posto degli umani “normali” si imporranno Intelligenze Artificiali Forti e umani migliorati ciberneticamente. La Singolarità avrà inizio quando verranno alla luce le Intelligenze Artificiali auto-miglioranti “.
Riletto nel 2018 fa decisamente venire i brividi.
Hai ancora l’amuleto stretto, stretto tra le mani? Benissimo.
Ora che aspetti? Vai subito a porre ordine alle tue credenziali.